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HO SENTITO CHE I BOULEDOGUE RUSSANO, È VERO?

 

Arcangelo Bungaro

DESIGNER DI GIOIELLI ARTIGIANALE ITALIANO

Allevatore di Bouledogue Francesi con affisso ”De La Ciboulette”

 

  • Come hai scoperto il Bouledogue Francese? È stato l’amore a prima vista? Cosa ti ha fatto innamorare?

 

Ho sempre avuto cani nella mia vita, di ogni forma e dimensione, quando nel ’95 ho deciso di lasciare il mio lavoro da dipendente per iniziare a tempo pieno quello di designer di gioielli ho iniziato a guardarmi intorno. Ero alla ricerca di un cane che un po’’ mi somigliasse, che non fosse alla moda (all’epoca) e che fosse originale. Per strada a Milano ho incontrato Zaira, un cane completamente bianco, grassoccio, con una faccia umana, con un’aria così buffa e sfacciata, era un Bouledogue Francese. Mi ha provocato una tale gioia… che, beh ho iniziato le ricerche all’istante.

 

  • Il tuo primo Bouledogue, come si chiamava?

 

Si chiamava Jasper, il cucciolo più scombinato e simpatico che potessi trovare. Ma quanto l’ho desiderato e quanto l’ho amato, un vero personaggio dei fumetti che mi ha fatto innamorare definitivamente di questa razza.

 

  • Il tuo colore preferito del Bouledogue Francese?

 

Ovviamente il color caille (bianco a macchie tigrate), il classico! Per me il prototipo della razza. Ma anche il bringé (nero a tigrature fulve), e il fulvo… ok ho svelato la mia classifica di preferenza. Anche se mi brillano gli occhi anche se non sono perfettamente in linea con i miei gusti.

 

  • Ti sei trasferito in Francia nella patria del Bouledogue Francese , hai un compagno francese… sei francese dipendente?

 

E ormai ora che sono passati un po di anni, si posso dire che mi sento un po parte di questa cultura. Come sempre nella mia vita tutto si incastra perfettamente quando arriva il momento giusto, e probabilmente era scritto da qualche parte. Diciamo che la Francia mi porta bene e i francesi sono più simili ai cugini italiani di quanto vogliano ammettere… piccoli molossoidi compresi.

 

  • Quanti Bouledogue hai? Come si chiamano?

 

Attualmente ne ho solo due purtroppo, il trasferimento in Francia mi ha obbligato a ridurre il numero drasticamente, ma non escludiamo nuovi arrivi. Ne ho avuti tanti e ognuno ha lasciato il segno. Le due “ragazze” come le chiamo io sono Keiko e Napoleonette de la Ciboulette, entrambe campionesse di bellezza italiane e francesi e… campionesse di coccole acrobatiche su divano, ovviamente!

 

  • Da quanto tempo allevi? Il nome dell’allevamento?

 

Ormai sono passati un po’ di anni in effetti, circa 22 dalla prima cucciolata, con l’affisso “De La Ciboulette”, mi piaceva usare un nome che ricordasse il paese di origine della razza e l’assonanza con la parola francese “boule” (palla in francese, loro sono un po tutte curve in effetti), e poi la “ciboulette” in francese è l’erba cipollina, l’ho sempre trovata allegra come parola, proprio come questa razza. -So che una tua cagna ha vinto il titolo di ‘’Campione del mondo’’ racconta la tua sensazione del quel momento.

Indimenticabile! Lei era Cassandre, la mia grande gioia, una cucciola tanto desiderata, nata nel mio allevamento. Quando il giudice ha scelto lei credo di aver fatto una delle mie espressioni indefinibili per qualcosa che non mi aspettavo. La gioia è stata ancora più grande per il fatto di aver avuto il sostegno del pubblico a bordo ring. Ancora di più di aver condiviso la gioia con tanti amici allevatori che mi accompagnavano quel giorno e l’orgoglio tutto italiano di condividere con loro quel momento speciale. Quella cagnetta è diventata subito una star!

 

  • Cosa mangiano i tuoi Bouledogue?

 

I miei cani ora mangiano crocchette di una marca francese. Negli anni ho testato tante diete diverse e crocchette di molte case diverse per trovare quella giusta per loro.

La costante in tutte è il tipo di carne, che per noi è sempre l’agnello lo sopportano bene e ci rende la vita più respirabile… molti di voi sanno a cosa mi riferisco naturalmente.

 

  • Cosa pensi di sterilizzazione… lo consiglieresti?

 

La sterilizzazione è una scelta che facciamo spesso per noi stessi, dovuta a fattori che vanno valutati da caso a caso.

Come allevatore, per i soggetti che vanno a stare in famiglia per la compagnia ho sempre consigliato la sterilizzazione.

Una femmina o un maschio interi che vivono in città a contatto con altri cani interi possono generare, a proprietari e cani stessi, conflitti evitabili.

Al parco, un branco che cambia ad ogni uscita, con sesso e razze di indole diversa, stressa e complica la pacifica convivenza e la qualità dell’esperienza positiva che dovrebbe essere la vita condivisa con un cane. Gli equilibri che i cani cercano nella routine del gruppo con il quale si confrontano sono anche influenzati dal fatto di essere interi o meno. Sicuramente una buona educazione fa la differenza, ma non sottovaluterei l’aspetto dei ruoli sessuali.

La riproduzione non è una priorità ne una indispensabile esperienza alla quale sottoporre un bouledogue con leggerezza. Per via delle innumerevoli complicazioni e rischi da lasciare solo a esperti della razza.

 

  • Sono freddolosi, gli metti dei maglioni per uscire di sera nella nebbiosa Parigi?

Certo! Un bouledogue che trema mi fa sempre tenerezza con quegli occhi sgranati. Ne hanno diversi di maglioni e loro li adorano, quelli a collo alto, dobbiamo sempre arrotolarli visto il fisico da piccoli maciste che hanno. E’ utile per loro e secondariamente divertente per noi.

 

  • Ho sentito che i Bouledogue russano, è vero?

Mi piacerebbe dirti di no… ma invece si, chi più chi meno. Le mie ronfano discretamente come delle signorine educate. Ma in passato ho avuto dei veri cinghialotti poco eleganti. Da proprietario ne sorrido, da allevatore dico che la selezione dei soggetti in riproduzione aiuta a limitare questo aspetto che implica altre questioni. Certo è… nessun bouledogue sarà mai silenzioso.

 

  • La cosa più buffa che di solito fanno i tuoi Bouledogue?

Mi diverte dire che i miei boule sono andati alle “scuole tedesche” perché li educo sin da piccoli al rispetto degli ordini. Ma diciamo che fanno spesso la “ricreazione” quando qualcuno viene a trovarci… diventano imprendibili, velocissimi, sordi e sgusciano via come anguille al suono del campanello, per l’eccitazione.

Poi ognuno riesce a farmi ridere a modo suo, avevamo il maschio che urlava ma non abbaiava, la capostipite che si sedeva come un essere umano, quella che spia da dietro le porte, e quella che fa la morta e raddoppia il peso pur di non uscire se piove…

 

  • Collezioni oggetti con i Bouledogue ? Dove li trovi di solito?

Negli anni ho messo su una collezione di oggetti a tema Bouledogue enorme. Siccome a inizio secolo scorso questa razza era di gran moda, proprio come in questi anni, scovo nei mercatini antiquari dei pezzi bellissimi che mi piace acquistare. E poi internet è una fonte inesauribile di oggetti e novità.

 

  • Parla del tuo lavoro del designer di gioielli… so che spesso fai i gioielli espirati dalla tua passione sfrenata per i Bouledogue Francesi, ma anche le sciarpe e i foulard con le loro immagini , dove possiamo ammirarli, c’è possibilità di averli… per i veri fans?

 

Certamente! La mia passione per i Bouledogue Francesi ha ispirato una collezione intera di gioielli, che si chiama “Beloved Pets” e si arricchisce ogni stagione di nuovi pezzi.

Alcuni sono dei pezzi unici che realizzo su commissione, per un evento o una persona speciale, altri invece sono anelli, pendenti, orecchini che sono dei classici della mia produzione. Negli anni, tanti amici amanti di tutte le razze e non, mi hanno chiesto un ritratto-prezioso o di creare con una pietra che avevano un gioiello esclusivo solo per loro. Mi sto cimentando anche con i gatti ultimamente.

Per me è sempre stimolante cimentarmi con nuove creazioni. Con la stessa ispirazione ho realizzato anche una collezione di sciarpe in seta e cachemire ovviamente a tema Bouledogue. Sul mio sito www.arcangelobungaro.com potrete trovare i modelli attualmente disponibili, altri ne arriveranno ancora, perché la passione per i miei amati cagnetti non passerà mai.

 

 

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